Sunday, September 19, 2010

Uccide il padre-pedofilo e dà alle fiamme il corpo

L’uomo ha raccontato tra le lacrime il difficile rapporto con il padre e l’insopportabile rancore che provava nei suoi confronti per il male procurato alla sua bambina e alla figlia dell’altro fratello. La storia parte il 9 dicembre 2009, quando gli stessi agenti della Mobile di Taranto, dopo lunghe e complicate indagini con il supporto degli psicologi del tribunale dei minori, arrestarono l’anziano con l’accusa di avere violentato sessualmente una nipote di 13 anni. Nella stessa operazione la polizia arrestò anche la madre della ragazzina, accusata di favorire gli incontri dietro «compensi» che andavano dai 15 ai 150 euro per ogni prestazione. A fare emergere l’orrida storia, allora, fu proprio l’imprenditore fermato ieri che s’insospettì del continuo stillicidio di soldi a disposizione del padre e del ritrovamento nella sua abitazione di numerose confezioni di Viagra. Il pedofilo e la nuora sua complice furono processati e condannati.




L’anziano stava scontando una condanna a sei anni di arresti domiciliari in una casa di riposo per anziani della provincia di Taranto. Il 26 luglio scorso, ottenuta la libertà per l’avanzata età, il figlio imprenditore era andato a prelevarlo dall’ospizio e lo aveva portato in una casa di campagna nella disponibilità della famiglia dove avrebbe dovuto vivere da solo. Il risentimento che covava dentro, però, deve aver scatenato la lite conclusa con l’uccisione dell’anziano che avrebbe battuto violentemente la testa sul pavimento. È stato poi il figlio omicida a raccontare il seguito. Abbandonato il corpo senza vita nel casolare rurale, è tornato il giorno dopo con l’intento di far scomparire il cadavere. Ha messo così il corpo all’interno di un vecchio deposito per l’acqua fatto di cemento-amianto dandovi fuoco, che ha alimentato per dodici ore di seguito. Alla fine ha raccolto i pochi resti del padre in un recipiente gettandoli in un vicino campo.

Ammiro con tutto il mio cuore il padre della bambina , io avrei ucciso anche la moglie che permetteva tutto ciò ( cavolo ma è tua figlia come si fa ad essere così crudeli ) . Questa è l'Italia dove i pedofili non stanno in carcere ma scontano la loro pena agli arresti domiciliari quindi , visto che la giustizia non esiste , è meglio farsela da soli , almeno il padre poule andare in carcere con la testa alta .

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