Friday, January 23, 2009

Laogai parte 4

Quello che conosciamo delle condizioni di vita nei laogai proviene quasi esclusivamente da detenuti fuggiti o scarcerati e rifugiatisi all'estero. Fra le testimonianze che descrivono i laogai in modo più critico, paragonandoli ai gulag e ai lager, ci sono The thirty-sixth way (1969), Prisoner of Mao (1973), Red in tooth and claw (1994) e Zuppa d'erba (1996). Alcuni temi ricorrenti in queste opere sono:

* descrizioni di lavoro forzato a ritmi disumani (fino a 18 ore al giorno, con l'obbligo di rispettare determinate quote produttive);
* uso della denutrizione e della tortura come sistemi punitivi e coercitivi;
* appello alla delazione fra prigionieri;
* sedute periodiche di "critica" e "autocritica", in cui i detenuti si accusano a vicenda, o si auto-accusano, di comportamenti criminali, a scopo rieducativo.


L'insieme di questi elementi configura anche un contesto generale di violenza fisica e psicologica coordinate che corrispondono al concetto di lavaggio del cervello.

Philip Williams e Yenna Wu (The Great Wall of Confinement, 2004) hanno paragonato le testimonianze dei prigionieri cinesi con quelle raccolte in Arcipelago Gulag di Solženicyn e con Un mondo a parte di Gustaw Herling. Gli autori riconoscono numerose somiglianze sotto diversi aspetti: condizioni delle baracche e di lavoro, maltrattamenti, delazione, denutrizione, scarsa igiene e malattie.



Secondo il rapporto annuale 2006 di Amnesty International in Cina sono impiegati torture e maltrattamenti quali "calci, percosse, scosse elettriche, sospensione per gli arti superiori, incatenamento in posizioni dolorose e privazione del cibo e del sonno." Questa informazione non viene riferita in modo specifico ai laogai, ma genericamente a "molte istituzioni statali". L'uso della tortura nei laogai è testimoniato dai praticanti del Falun Gong, che riportano numerosi altri metodi (vedi sotto Laogai e Falun Gong). Pratiche dello stesso tipo sono documentate negli anni '90 da Harry Wu e nel 1958 dal Libro bianco sul lavoro forzato nella Repubblica Popolare Cinese della Commissione Internazionale contro il regime concentrazionario. Philip Williams e Yenna Wu spiegano che i metodi di tortura recenti differiscono poco da quelli tradizionali, applicati duranta la dinastia Qing. Il libro Huo diyu di Li Baojia del 1906 descrive e mostra graficamente tali metodi.

No comments:

Post a Comment