Sunday, December 21, 2008

Omar al-Mukhtar , ultima parte



ʿOmar conosceva molto bene il territorio arido e deserto della Libia. Usò pertanto tali conoscenze per organizzare la guerriglia anti-coloniale. Essa ebbe successo perché l'esercito italiano non conosceva il territorio nel quale operava e i combattenti di ʿOmar potevano così abbastanza facilmente tagliare le vie di comunicazione del nemico e tendere frequenti imboscate. Nel 1923 a 63 anni, su delega di Idrīs I, ʿOmar al-Mukhtār divenne capo della guerriglia anti-italiana in Libia.
Nel 1930 Mussolini affidò al governatore della Libia, il generale Rodolfo Graziani, l'incarico di fermare la resistenza di ʿOmar al-Mukhtār Graziani sequestrò i beni dei Senussi, vennero dati alle fiamme alcuni villaggi, i pozzi d'acqua potabile vennero chiusi col cemento, l'agricoltura senussita fu devastata e migliaia di Libici furono tradotti in campi di lavoro e inoltre fece costruire una barriera di 270 chilometri di filo spinato tra il porto di Bardia e l'oasi di Giarabub, sede della confraternita senussita. Nell'estate del 1931, a ʿOmar al-Mukhtār erano rimasti solo 700 uomini.
L'11 settembre 1931 nella piana di Got-Illfù fu avvistato dall'aviazione italiana ed egli ordinò ai suoi uomini di dividersi per sfuggire alla cattura. ʿOmar fu ferito al braccio e gli venne ucciso il suo cavallo. Catturato dall'esercito italiano fu portato a Bardia e poi trasferito a Bengasi sul cacciatorpediniere Orsini.
Fu processato nel Palazzo Littorio di Bengasi. Il 15 settembre venne condannato a morte su ordine di Mussolini che, nel suo telegramma ai giudici, incoraggiò loro di far concludere il processo con una "immancabile condanna". L'esecuzione avvenne alle 9 del mattino del 16 settembre 1931 a Soluch a 56 chilometri a sud di Bengasi, in Cirenaica, dove arrivarono 20mila libici per assistere all'esecuzione del settantenne ʿOmar al-Mukhtār, le cui ultime parole furono quelle di un noto adagio musulmano: "Da Dio siamo venuti e a Lui ritorniamo".



* La tomba di ʿOmar al-Mukhtār si trova a Bengasi, capoluogo della Cirenaica.
* Oggi in Libia ʿOmar al-Mukhtār è considerato un eroe nazionale e sul luogo dell'esecuzione a Soluch c'è un monumento che la ricorda, ma è sepolto dal 1951 a Bengasi davanti all'ex Palazzo del Littorio.
* Oggi la faccia di ʿOmar al-Mukhtār si trova sulla banconota da 10 dīnār libici.
* Gli ultimi anni di vita di ʿOmar al-Mukhtār sono stati immortalati nel film Il leone del deserto del 1981 da Anthony Quinn che interpreta il protagonista ʿOmar al-Mukhtār, il film non è mai stato proiettato ufficialmente in Italia, perché "lesivo dell'onore dell'esercito italiano".
* il suo difensore d'ufficio, il capitano Roberto Lontano, venne anch'esso arrestato per aver "interpretato scrupolosamente il suo ruolo".
* Nel maggio del 2000 è stata dedicata a Palermo un via in suo nome.

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