Saturday, December 13, 2008

Carmela, stuprata. In tribunale la chiamano "prostituta"

I genitori di Carmela non si fermano e continueranno a battersi e noi con loro. Vogliono fare un esposto contro gli avvocati che hanno attaccato Carmela e una denuncia contro le istituzioni (Assistenti sociali, Tribunale dei minori) che hanno fatto prima violenza su Carmela: i genitori vogliono che si indaghi su: Chi ha stilato la diagnosi su Carmela (ritenendola soggetto disturbato), chi ha autorizzato per rinchiuderla negli Istituti e riempirla di psicofarmaci, senza neanche aver informato e ottenuto il consenso dei genitori. Questa è stata - come giustamente dicono i genitori - una violenza forse più terribile perchè fatta da chi si arroga il ruolo di difensore delle minori, di chi subisce violenze sessuali.
Stiamo cercando di sapere esattamente di tutte le squallide e vergognose dichiarazioni fatte dagli avvocati in aula, dato che il processo era a porte chiuse e il padre è arrivato in ritardo; vogliamo infatti denunciare anche pubblicamente questi avvocati prezzolati con nome e cognome sui muri della nostra città.
Oggi già abbiamo coperto i muri della piazza dove sta il tribunale e il resto della città (compresa la scuola dove studiava Carmela) di manifesti di denuncia.

Martedì 16 dicembre alle 12 i genitori di Carmela parteciperanno alla trasmissione "Insieme sul 2", su RAI2.

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E' stata drogata e violentata. Non fu creduta subito Carmela, fu internata in un istituto e imbottita di psicofarmaci. Poi morì cadendo dal balcone del settimo piano. Parlarono di suicidio. C'e' chi ipotizza una mancanza di equilibrio a causa dell'eccessivo uso degli psicofarmaci. Il papà di Carmela non si rassegna e ha aperto un sito, (www.iosocarmela.net) e attivato un'associazione per aiutare l'infanzia. Nel sito si fa chiaro riferimento all'abuso di prescrizione degli psicofarmaci per i bambini e gli adolescenti. Oggi la sentenza di primo grado, che ha stabilito che basta la confessione dei due violentatori, senza alcuna pena, a risolvere tutto.

Il 10 dicembre il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale per i minorenni di Taranto ha accolto la richiesta di "messa alla prova" avanzata dai legali dei due ragazzi che avevano violentato Carmela di 13 anni, dopo averla narcotizzata. Qualche settimana dopo la violenza, nell’aprile 2007, Carmela si suicidò non sopportando quella violenza ma anche la doppia violenza che dopo le avevano riservato le Istituzioni.

Ora la situazione si ripete. La "messa in prova" si tradurrà in un periodo di 15 mesi in cui i due ragazzi violentatori, responsabili morali della morte di una ragazzina, saranno solo impegnati "in un programma di rieducazione e assistenza agli anziani", continuando tranquillamente a fare la loro vita e il loro normale lavoro.

Se entro questo tempo rispetteranno gli impegni, il processo a loro carico sarà cancellato!

Ma non basta. Nell’aula del Tribunale si è dovuto sentire anche altro: un avvocato dei ragazzi stupratori ha chiamato Carmela "prostituta", e il clima generale, anche da parte del giudice, era tale per cui sembrava più un processo a Carmela che ai violentatori, trattati come ragazzi un pò scapestrati, da trattare con un buffetto in faccia e il perdono... Un processo fatto in fretta e furia, non aspettando neanche che i genitori di Carmela arrivassero da Napoli.

Il padre di Carmela, ha dichiarato che andrà avanti e che si opporrà a questa vergognosa e complice decisione.

Noi appoggeremo la battaglia dei genitori, e porteremo avanti anche una nostra denuncia e iniziativa.

Ma vogliamo denunciare anche il silenzio nella città, nessuno si è presentato al processo.

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