Sunday, January 4, 2009

Pedro Alonso Lopez



Con tutta probabilità Pedro Alonso Lopez detiene il primato di uccisioni fra i serial killer di ogni epoca, almeno per quanto ci è dato conoscere. Si ritiene, infatti, che nel corso della sua folle carriera abbia soppresso qualcosa come 310 giovani ragazze, un record difficilmente eguagliabile.
Alla stregua di Don Giovanni, che si vantava delle sue conquiste e ne forniva un elenco dettagliato paese per paese, così Pedro confessa agli investigatori di avere ucciso di sua mano perlomeno 110 ragazze in Ecuador, 100 in Colombia e molte più di 100 in Perù.
Solo se si considera la vastità, e la scarsa densità di popolazione in quelle terre, ci si può rendere conto come questo omicida seriale possa avere commesso una simile strage quasi indisturbato. Nella maggior parte dei casi Pedro si trova ad agire in zone abitate da indios privi di qualsiasi tutela da parte delle forze dell’ordine, si tratta di una vita piuttosto facile per un assassino dai grossi appetiti come lui, anche se a un certo punto la buona sorte lo abbandona e si trova a rischiare grosso.
Pedro Alonso Lopez nasce a Tolmia, Colombia, nel 1949, durante un periodo di particolari conflitti sociali, in un tempo e in un luogo della Terra nel quale nessuno avrebbe, in effetti, mai desiderato nascere; potendo scegliere, naturalmente.
Giusto un anno prima, nel 1948, viene assassinato un politico liberal popolare: Jorge Eliecer Gaitan e il paese sprofonda nella guerra civile. Il periodo d’anarchia si protrae per dieci anni e costa alla nazione qualcosa come 200.000 morti.
Pedro è figlio di una prostituta, il settimo di tredici fratelli e sorelle. La sua è un’infanzia infelice. La madre è una figura dominatrice che alleva, se così si può dire, i bambini con autentico pugno di ferro. Ma il ragazzo si trova pur sempre in un casa e qualsiasi cosa è meglio di quello che succede nelle strade, dove la guerriglia, le forze paramilitari e i membri delle forze armate nazionali sono ovunque impegnati a combattersi senza esclusione di colpi, tanto che in Colombia, in quegli anni, la percentuale di criminalità raggiunge livelli 50 volte superiori a quello di tutti gli altri paesi del mondo.
Nel 1957, all’età di otto anni, la madre lo sorprende in atteggiamento inequivocabile con la sorella più giovane. Il suo peggior incubo diventa realtà, la donna lo butta fuori di casa e gli ordina di non fare più ritorno. Adesso Pedro si trova nell’inferno delle strade, senz’altra compagnia che se stesso.
Le cose per lui cambiano rapidamente quando un uomo di una certa età gli offre del cibo e la prospettiva di un luogo dove potere vivere. Il ragazzo quasi non crede alla fortuna che sembra finalmente arridergli, e lo segue. L’uomo lo conduce in edificio abbandonato. Ma appena giunto in quel luogo solitario lo sodomizza più volte, prima di lasciarlo tornare di nuovo alla strada dove lo aveva trovato.
La devastante esperienza crea in Pedro avversione e timore nei confronti degli estranei, sentimento che giunge quasi al limite del terrore. Dorme in edifici abbandonati e solo di notte emerge dal suo nascondiglio in cerca di cibo fra i bidoni dei rifiuti e gli immondezzai. Passa quasi un anno prima che Pedro trovi finalmente il coraggio di viaggiare per il paese e finire a Bogotà, la capitale. Qui giunto, trascorre alcuni giorni a mendicare cibo e a frugare fra i rifiuti, poi una coppia di americani residenti nel luogo lo nota. I due non possono fare a meno di provare una profonda pena per l’aspetto scheletrico e denutrito del ragazzo. Gli offrono un pasto caldo e lo pregano di andare a vivere con loro. Pedro non se lo fa ripetere due volte, e accetta. Trova così una stanza e un tavolo tutto suo e poi l’iscrizione a una scuola per orfani, cose che non solo non aveva mai avuto, ma nemmeno sognato di possedere.
Tuttavia il destino ha in serbo per Pedro un'altra svolta crudele. Nel 1963, all’età di 12 anni, un maestro lo aggredisce sessualmente, durante un giorno di scuola. Tutti i ricordi precedenti ritornano d’un colpo a galla, e l’odio cresce dentro di lui. Il passo successivo è quello di rubare denaro dall’officina della scuola, quindi Pedro fa ritorno verso l’unico luogo di salvezza che conosce, la sua prima casa (in un certo senso), ovvero le strade della Colombia.


La guerra civile è ormai cosa del passato, adesso c’è solo una sorta di guerra fredda, e possibilità di lavoro che prima non esistevano, le fabbriche che avevano chiuso riaprono, ma Pedro è tagliato fuori, non ha avuto alcuna esperienza lavorativa e possiede solo una educazione minima. Passa i sei anni seguenti a mendicare e commette tutta una serie di piccoli reati per sopravvivere.
Durante questi suoi anni giovanili impara a rubare automobili. Ha poco da perdere e c’è chi compra e paga per i suoi servizi. Diventa un ladro di veicoli molto abile, che si fa notare come il più giovane “apprendista del giro”...

No comments:

Post a Comment