temendo la nascita di Gesù, «chiamati segretamente i magi si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato,
fatemelo sapere perché anch'io venga a adorarlo". Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare
da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese».
Questo il racconto di Matteo. Tralasciate le successive leggende, dalle sue parole si capisce, comunque, che i magi non erano re, e che non sappiamo né i loro nomi né quanti fossero.
È anche possibile che il termine «magi» in greco non fosse proprio elogiativo, come potrebbe far pensare, per esempio, la figura di Simon mago (Atti degli apostoli). Chi erano dunque i magi? E qual è la loro funzione nella nostra storia?
La domanda che si è posta tante volte è: che bisogno aveva Maria di essere purificata se il suo era stato un parto verginale?
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