Una fatalità secondo le autorità russe cui i parenti delle vittime non danno credito. “Abbiamo l’impressione che la polizia concepisca gli stadi come luoghi di assoluto silenzio, quasi fossero cimiteri. Ci rifiutiamo di essere trattati come bestiame” – questa la macabra premonizione di una delle vittime. La sua denuncia, raccolta in una lettera, è svelata alle telecamere di ESPN Classic dalla madre Raisa Viktorova. Ad alimentare i sospetti interviene anche Sergei Toporov, giornalista del quotidiano sportivo Soviet Sport: “Ancora oggi non sappiamo a quanto ammonta il bilancio delle vittime. Tutti i documenti che potevano fare luce sulle proporzioni del disastro sono stati distrutti: i documenti delle ambulanze, della milizia e degli ospedali. Sappiamo con certezza che molti dei tifosi dello Spartak, presenti allo stadio quel giorno, venivano da fuori Mosca. I loro certificati di morte riportano un’altra causa e un altro luogo di decesso”.
Tuesday, December 16, 2008
Ecco come avvenne il massacro di Mosca
Una fatalità secondo le autorità russe cui i parenti delle vittime non danno credito. “Abbiamo l’impressione che la polizia concepisca gli stadi come luoghi di assoluto silenzio, quasi fossero cimiteri. Ci rifiutiamo di essere trattati come bestiame” – questa la macabra premonizione di una delle vittime. La sua denuncia, raccolta in una lettera, è svelata alle telecamere di ESPN Classic dalla madre Raisa Viktorova. Ad alimentare i sospetti interviene anche Sergei Toporov, giornalista del quotidiano sportivo Soviet Sport: “Ancora oggi non sappiamo a quanto ammonta il bilancio delle vittime. Tutti i documenti che potevano fare luce sulle proporzioni del disastro sono stati distrutti: i documenti delle ambulanze, della milizia e degli ospedali. Sappiamo con certezza che molti dei tifosi dello Spartak, presenti allo stadio quel giorno, venivano da fuori Mosca. I loro certificati di morte riportano un’altra causa e un altro luogo di decesso”.
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