Una fatalità secondo le autorità russe cui i parenti delle vittime non danno credito. “Abbiamo l’impressione che la polizia concepisca gli stadi come luoghi di assoluto silenzio, quasi fossero cimiteri. Ci rifiutiamo di essere trattati come bestiame” – questa la macabra premonizione di una delle vittime. La sua denuncia, raccolta in una lettera, è svelata alle telecamere di ESPN Classic dalla madre Raisa Viktorova. Ad alimentare i sospetti interviene anche Sergei Toporov, giornalista del quotidiano sportivo Soviet Sport: “Ancora oggi non sappiamo a quanto ammonta il bilancio delle vittime. Tutti i documenti che potevano fare luce sulle proporzioni del disastro sono stati distrutti: i documenti delle ambulanze, della milizia e degli ospedali. Sappiamo con certezza che molti dei tifosi dello Spartak, presenti allo stadio quel giorno, venivano da fuori Mosca. I loro certificati di morte riportano un’altra causa e un altro luogo di decesso”.
Testimoni oculari del tentativo di insabbiare la verità furono gli stessi giocatori in campo quella sera. Martin Haar, capitano dell’HFC Haarlem, rivela: “Appena finita la partita siamo stati costretti dalla milizia a lasciare subito gli spogliatoi. Ma nessuno ci ha detto quel che stava succedendo”. Anche il compagno di squadra, il portiere Edward Metgod è sulla stessa lunghezza d’onda: “Ci hanno detto di uscire immediatamente. Quando siamo usciti dallo stadio abbiamo visto che per le strade circolavano molte ambulanze a sirene spiegate. Pensavamo fosse successo qualcosa in giro per la città, non certo allo stadio. Abbiamo saputo dell’accaduto solo quando siamo tornati in Olanda”.
Invece secondo la rai è andata così : Mosca (Russia) - 20 ottobre 1982, 340 persone muoiono per il crollo di una balaustra durante Spoartak-Haarlem di Coppa Uefa allo stadio Lenin.
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